CRITICA
 

 “Osservando le opere di Giuseppe Brambilla si rimane affascinati dal mondo misterioso, eppure naturale che egli ricostruisce nelle fantasiose articolazioni del suo periodare estetico. Una natura colta nella sua primigenia bellezza, in scenografiche visioni d’insieme e atmosfere magiche, cieli squarciati da luci improvvise, un senso atavico del tempo: sono elementi peculiari di questa pittura concepita con vivo sentimento poetico ed ampio respiro narrativo.

Rifiuto della realtà apparente e della necessità di rivelare e di esprimere misteriosi e profondi significati spirituali che si celano al di là delle cose naturali. E’ un’esigenza che rivela inquietudine per un mondo che ha sovvertito i valori.

Vi è in ogni suo quadro un commosso senso della natura vincente e un imperioso impulso, che sanciscono il rapporto tra la sua interiorità e la visione del reale. Il nome Giuseppe Brambilla sta ottenendo sempre ulteriori consensi per la sua opera, perché ha saputo ricollegarsi ad uno spirito romantico, cogliendo dalla natura il simbolo delle correlazioni psicologiche studiate dall’uomo, rapportandosi ad un linguaggio poetico di continua trasfigurazione della realtà.

Il Sancina ha saputo imporre la sua pittura affascinante e suggestiva definita Realismo Lirico inaugurando un’epoca e uno stile.”

 

Antonino De Bono

 

 

  

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IL SANCINA E IL REALISMO LIRICO

 

Giuseppe Brambilla detto il “Sancina” di Santa Maria Hoe’ (LC), fa parte della corrente pittorica denominata realismo lirico.

Così come per Carlo Carrà uno dei primi pittori degli anni ’20 di questo filone, il “Sancina” coglie gli aspetti qualificanti del reale fatto da aspetti esteriori e li collega a una realtà interiore fatta di ricordi, emozioni, sentimenti.

Si tratta di un realismo non fatto di aspetti evocanti un impegno sociale e politico, ma di un realismo in cui l’uomo è coinvolto nella contemplazione della natura nella sua bellezza e forza interiore, mediante la quale il “Sancina” esprime e riflette su aspetti gioiosi e tragici del vivere.

Inoltre, le opere del “Sancina” contengono sul piano stilistico elementi impregnati di un post-impressionismo alla maniera di Cézanne (vedi “Il lago di Annecy”- Londra, Courtald Institute Galleries).

Mentre, in Cèzanne la dimensione spaziale delle sue opere è data dal mosaico di pennellate incrociate, in cui si intravedono varie situazioni prospettiche, in alcune opere del “Sancina” questa tecnica è presente, ma la prospettiva è chiara, unica ed attira lo spettatore all’interno del dipinto; in seguito l’occhio si perde in uno spazio infinito.

Infatti, molto spesso soggetti o oggetti nel dipinto fanno in genere da contorno per una seconda cornice che apre allo sfondo a un paesaggio naturale, dato da un manto di fiori con una formazione a collinette ondulate, che aumentano la dimensione di profondità e di prospettiva e offrendo una forte immagine di questo “perdersi” in una dimensione irreale, quasi che l’artista voglia indicare all’uomo il percorso verso l’Eden (il giardino del Paradiso).

Quando invece l’opera del “Sancina” non ritrae paesaggi, ma una singola situazione, la dimensione di “infinito” si ravvisa dall’atmosfera leggera, surreale e metafisica generata per esempio da soggetti quali donne nude che entrano in punta di piedi e all’esterno rispetto al soggetto principale, che resta la natura con tutta la sua dimensione sacrale, quale diretta emanazione del divino. Gli aspetti cromatici di questi personaggi non si discostano essenzialmente da quelli della natura; resta questo un monito per l’uomo ad averne rispetto e cercarne la sintonia.

All’interno di questa visione surreale, che genera a volte meraviglia e a volte stupore, i toni forti di colore e le pennellate incrociate che animano la scena di alcuni dipinti lasciano intravedere spazi, oggetti, sfondi, il tutto in un dinamismo e spettacolo vibrante, che muove sentimenti ed emozioni nello spettatore.

In alcune altre opere il “Sancina”, adotta tonalità di colore sfumate, ma molto luminose, con molte varietà cromatiche, che indicano paesaggi o soggetti naturali molto vitali, inducendo nello spettatore sentimenti di gioiosa serenità, molto diversi da opere in cui i toni cupi con sfumature verde e blu scuro di cavalli in corsa, stanno indicare quasi una fuga dalla realtà, suscitando sentimenti a volte di paura e a volte di angoscia per qualcosa che sta per avvenire.

Un’ altra caratteristica stilistica significativa della sua recente opera è data dal modo sapiente e rigoroso di come egli riesce a creare luce crepuscolare o delle prime ore del giorno, che si riflette sull’ambiente, in special modo sulle folte chiome degli alberi e su tutto il paesaggio circostante; è una luce soffusa ed evanescente dai toni delicati, che si amalgama al cromatismo degli oggetti e soggetti della scena pittorica, al punto da offrire spunti di fervida immaginazione metafisica.

In questi dipinti, il “Sancina”, pur non allontanandosi dal realismo lirico, prende spunto da modelli della tradizione classica e realizza nei dipinti un equilibrio tra forma e trattazione del colore (vedi il dipinto “Viaggio crepuscolare”), offrendoci così opere di rara bellezza estetica, generanti intense, ma serene emozioni.

Graziano Venturini

 

Il Sancina , il respiro dell'Arte

Rapportarsi alla realtà moderna con un distacco esclusivo ed eccellente
ove l'artista trova una visione sublime dell'Essere nella Natura.
Natura a cui ricondursi necessariamente col cammino di farfalle in
processione,
con l'impeto e lo spirito di un branco di cavalli liberi,col volo soave di
gabbiani
o di pesci nel gorgoglio delle acque.
E' un messaggio importante in cui riscoprirsi senza veli come le sue donne
disinvolte nei boschi in una visione armoniosa della natura.
L'Essere assume una dimensione universale ove l'artista dimostra una
capacità
semplice ed equilibrata di rapportarsi e di reagire.
Soprattutto una comunicazione nelle sue creazioni ove far riscoprire ,a chi
vede,
la propria risorsa emotiva naturale.
Naturale quanto l'intreccio di capelli in un rapporto genitoriale tra madre
e figlia
o come la comunicazione di fragilità tra piccoli pulcini.
E' un susseguirsi di immagini che possiamo riscoprire nostre in una
profondità
di percezioni e sensazioni tipiche dell' animo sensibile e puro.

A Lei un Cordiale Saluto

                                                                                      Luca Colombo